giovedì 29 settembre 2011

Sul "non detto" in Perizia di Trascrizione. Un contributo fuori dalle righe.


Qualche secolo fa, quando mi occupavo prevalentemente di altre cose (in quell'istante di Teoria dell'Informazione, latu sensu), mi sono imbattuto nella trascrizione (autentica) del dialogo tra due trafficanti , intercettato e puntualmente trascritto.
L'esempio sembra avere una valenza ricreativa, almeno a prima vista sembra Campanile, ma dopo il sorriso subentra l'interesse.
I due anonimi gentiluomini, infatti, ci escludono nettamente dalla comprensione integrale del loro dialogo, utilizzando una sorta di steganolalìa di cui solo i citati signori hanno la chiave. Il discorso è aperto, in chiaro; ma le chiavi crittografiche per decifrare il vero contenuto non sono in nostro possesso.
La sola comunicazione verbale non è sufficiente a comprendere chi, cosa, come, quando - e nemmeno il perché.

Due uomini n.m.i. , trascrizione di comunicazione telefonica; gli interlocutori sono indicati con le sigle A e B.

[squilli, non altri suoni percepibili in sottofondo]

A - Ding?
B - Dong ?
A - Ciao, Ding.
B - Ciao, Dong.
A - Dong, ding ?
B - Ding, dong.
A - Allora, facciamo per ding?
B - Sì, dong.
A - Da ding ?
B - No, da dong. Oggi è ding.
A - Alla ding ?
B - Direi di sì.
A - Va bene, allora ding. Ci sono dong ?
B - No, è tutto ding.
A - A più tardi, ding.
B - Salutami dong.

[la comunicazione si chiude]
  
Cose che accadono da qualche parte, lontana o vicina, non saprei dirlo.

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