lunedì 20 luglio 2015

Shakespeare e Verona, Venezia, Milano, Napoli, Messina


Michael Gove, Lord Chancellor e Segretario di Stato per la Giustizia del governo britannico, ha annunciato venerdì 17 Luglio 2015 una consultazione sulla chiusura di 91 tribunali (courts) di prima istanza in Inghilterra e in Galles nonché per la fusione di altri 31 tribunali - oggi ci sono 460 tribunali operanti, dopo un precedente taglio di circa un quarto del totale avvenuto cinque anni fa.
La motivazione è sempre quella, i soldi - Gove afferma che un terzo dei tribunali di prima istanza trattano processi per meno della 50% del tempo disponibile nelle loro sedi.
Il segretario promette, comunque, che nessun cittadino, dopo gli ulteriori tagli, si troverà a meno di un'ora di viaggio dalla sede di tribunale più vicina (
more than 95% of citizens would be able to reach “their required court within an hour by car”)  
William Shakespeare (chi ha il coraggio d'affrontare la zuppa notturna di questi giorni faccia una capatina al Globe a Villa Borghese) ambientava i drammi e le commedie in Italia (Verona, Venezia, Milano, Napoli, Messina ...), abbastanza lontano da evitare accuse di lesa patria ma abbastanza vicino da non considerare i personaggi come provenienti da altre stelle.

Qui a Roma (ma un conto analogo è possibile per il resto d'Italia), servono un paio d'ore per arrivare a piazzale Clodio o a viale Giulio Cesare, per trovare un ruolo che, quando va molto, ma molto bene, prevede almeno il triplo delle cause trattabili secondo principi di minima decenza, per non parlar del resto.
 
Ma qui i tribunali li chiudiamo lo stesso, così - ci dicono - ci sentiremo più europei.



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